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Amministrazione Auto

Ausiliari del traffico: conosciamoli meglio

Ausiliari del traffico

Ti capita spesso di incontrare per strada degli ausiliari del traffico, senza sapere per bene quale sia la loro mansione. In realtà dobbiamo conoscerli meglio per comprendere l’importanza di queste figure al fine della sicurezza stradale.

In questa guida ti spiegherò chi sono gli ausiliari del traffico, quali sono le loro specifiche competenze e come fare nel caso in cui prendi una multa e vuoi fare ricorso. Così sarai in grado di muoverti con maggior sicurezza in strada, consapevole dei tuoi diritti.

Chi sono gli ausiliari del traffico

Gli ausiliari del traffico (noti anche come vigilini o ausiliari della sosta) hanno il compito di effettuare il controllo stradale, grazie alla prevenzione e all’accertamento di violazioni alle norme su sosta e fermata dei veicoli.

Il loro lavoro, e quindi il riconoscimento della loro figura professionale, è stata introdotta dall’articolo 17 della Legge 127/1997, commi 132 e 133. Questo per aiutare le pubbliche amministrazioni nell’accertamento delle violazioni al Codice della strada.

Ausiliari del traffico: solo dipendenti comunali?

Gli ausiliari affiancano i servizi di Polizia, ma non possono essere considerati dei pubblici ufficiali, pur disponendo della possibilità di accertarsi della messa in atto delle norme stradali. Secondo la legge 127, esistono tre tipologie di ausiliari al traffico:

  • I dipendenti pubblici che fanno capo al comune, alla regione e alla polizia municipale.
  • Quelli assunti assunti da società di gestione aree parcheggio a pagamento.
  • I soggetti dipendenti delle aziende per il trasporto pubblico.

Gli ausiliari del traffico hanno il compito di redigere un verbale di violazione soltanto nelle zone sottoposte alla loro competenza. Formalmente si occupano della sosta, non della circolazione. Ora diamo uno sguardo approfondito alle competenze di queste figure.

Da leggere: come contestare una multa presa al semaforo rosso

Quali sono le competenze degli ausiliari

L’attività degli ausiliari del traffico è legata alla possibilità di fare multe solo quando la contravvenzione riguarda la sosta, negli spazi in concessione dalle società di gestione di aree parcheggi o di aziende per il trasporto pubblico.

Quindi in parcheggi a strisce blu e spazi funzionali, zone di sosta e corsie riservate ai mezzi pubblici, ma non se l’auto è in circolazione. Pertanto, non possono operare un’infrazione commessa da un veicolo su corsia preferenziale.

Gli ausiliari possono fare le multe?

Possono fare multe relative alla sosta nelle strisce blu, quando notano la sosta di un veicolo all’interno delle strisce blu, ma non c’è il pagamento del ticket o perché è scaduto l’orario segnato sul ticket esposto sul parabrezza dell’auto.

Altro caso di contravvenzione: c’è una sosta di un veicolo fuori dalle strisce blu che ostacola le manovre di altri veicoli che invece sono parcheggiati nelle strisce blu. Ci sono però alcuni casi in cui il potere degli ausiliari del traffico non viene riconosciuto.

Ad esempio, nel caso di sosta di un motociclo sul marciapiede e ciò può essere effettuata solo se sussiste una deroga al divieto. E il marciapiede compreso nell’area di loro competenza (che fa parte della concessione).

ausiliari al traffico

Nel caso in cui un conducente sosta un veicolo in un parcheggio a pagamento, può non avere la multa di contravvenzione, se ha la possibilità di dimostrare che ha pagato la sosta oraria, anche se l’ausiliario del traffico attesta nel verbale l’assenza del ticket.

Come contestare una multa

Si può richiedere una contestazione di una multa quando è stata effettuata dall’ausiliare del traffico senza rispettare i limiti di sua competenza. Probabilmente non è conveniente per le spese di contributo unificato, per quelle di notifica, le marche da bollo e quindi in alcuni casi è meglio pagare la multa.

In altri casi, è possibile contestare una multa davanti al Giudice di Pace e non richiede l’aiuto di un avvocato. È importante cosa chiedere al giudice, questo stabilisce di vincere o perdere la causa. Esiste un modello di ricorso on line, facile da completare perché in parte è già compilato e guidato.

Per farlo, bisognerà andare sulla pagina di Giudice di Pace, scegliendo la voce “Compila il ricorso” e poi selezionare le opzioni relative alla città di provenienza. Per compilare la domanda di ricorso è necessario avere a disposizione:

  • I dati e le generalità di chi contesta la multa.
  • Un indirizzo di domicilio.
  • La residenza.
  • P.E.C. dove tutte le comunicazioni potranno arrivarti direttamente.
  • Se non hai una P.E.C. dovrai informarti presso la cancelleria per verificare la fissazione di udienza.

Nel ricorso, dovrai specificare l’oggetto della contestazione, nella sezione “Violazione del codice della strada” e inserire le ragione per cui la multa debba essere annullata, evitando di inserire considerazioni personali.

I documenti per fare ricorso e contestare la multa

Oltre alle richieste da fare al Giudice di Pace, dovrai inserire anche dei documenti che certifichino il tuo ricorso, come ad esempio una foto del tratto di strada dove è stata fatta la multa e tutto ciò che occorre per confermare le tue dichiarazioni. Infine, dovrai inserire ogni estremo della multa, per cui:

  • Il numero di verbale.
  • La data di emissione.
  • L’Autorità che ha emesso la multa.
  • La violazione contestata.
  • L’articolo del Codice della Strada che si riferisce la violazione.
  • L’importo della sanzione.
  • Il numero di punti tolti dalla patente.

Ci sono casi in cui è più facile contestare una multa. Ad esempio, se il comune non dimostra l’esistenza di aree a sosta gratuita nei pressi di quelle a pagamento, e la contravvenzione può essere annullata dall’autorità giudiziaria.

La multa sarà nulla se nelle vicinanze del parcheggio incriminato non sia dimostrabile da parte dell’ente locale l’esistenza di spazi di parcheggio con le righe bianche, e dunque a sosta gratuita o a disco orario.

Un altro caso per contestare una multa è se il parcheggio sulle strisce blu è avvenuto senza poter pagare dal POS di un parchimetro. Si ha il diritto di parcheggiare anche gratuitamente nei posti contrassegnati da strisce blu, perché la Legge di Stabilità 2016 ha imposto l’obbligo di adeguarsi ai nuovi standard sul fronte dei micro-pagamenti elettronici.

Come diventare un ausiliario al traffico

Qualsiasi ausiliario al traffico per diventarlo deve avere dei requisiti che vengono inseriti nel bando di concorso. Per svolgere l’incarico come dipendenti di società o aziende concessionarie, sono richiesti tre requisiti:

  • Possedere la licenza di scuola media inferiore
  • Possedere una patente di guida, categoria B o superiore, valida
  • Non avere precedenti o pendenze penali in corso

Questi sono i punti necessari per partecipare al concorso che ha come oggetto la materia del divieto di sosta, e relativo processo sanzionatorio. Anche quando l’ausiliario è dipendente di una società o aziende per il trasporto è comunque soggetto ad una individuazione, da parte del sindaco del comune.

Da leggere: revisione auto, tempi e scadenze da sapere

Quanto guadagna un ausiliario del traffico

Per stabilire lo stipendio medio di un ausiliario del traffico bisogna avere informazioni in più sul datore di lavoro, quale ente pubblico locale, come il comune che effettuerà un concorso per reclutare personale. L’ausiliario apparterrà alla categoria B o C del CCNL Enti Locali. In genere è la categoria B3 che concede il diritto alla tredicesima.

Il compenso varia se l’impegno è full time o part time, a tempo determinato o indeterminato. La retribuzione è di 5,40 euro lordi l’ora. Si lavorerà su diversi turni di lavoro, con la stessa retribuzione.

I selezionati seguono un corso di formazione sul Codice della strada e devono affiancare per due settimane gli agenti di polizia municipale; quindi, potrà svolgere da solo le sue mansioni.

Se invece l’ausiliario è un dipendente di una società privata per la gestione di aree di parcheggio o aziende di trasporto, il suo contratto sarà come dipendente. E avverrà su base oraria, con cifre lorde inferiori a 10 Euro all’ora.

Enza Angela Massaro

Sono laureata in sociologia, con curriculum socio-antropologico presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Giornalista pubblicista. Blogger Fanpage, puoi leggermi su www.respirandorosa.it. Coordinatrice e presentatrice per eventi culturali e presentazioni di libri. Scrivo di attualità e cronaca, mi dedico alla lettura di saggi di psicologia e alla visione di film noir.

2 Comments

  • Giuseppe ha detto:

    Scusate sono un Ausiliario del traffico della Provincia di Agrigento, come mai dopo la legge Bassanini anno 97,dove E’ CHIARO (tranne x ki è fazioso e poco abituato al rispetto delle regole) cosa la stessa legge volesse ottenere e creare tramite la ”Bassanini bis”, ed ancora Tribunale Di Roma anno ’98 ke si pronunciò dichiarando l’ausiliario sicuramente un Incaricato di Pubblico Servizio ed ancora la LEGGE finanziaria anno 2000, ed infine la SUPREMA CORTE COSTITUZIONALE, manca solo ”DIO”ke riconosca la qualifica di P.U. dell’Ausiliario del traffico! ancora però PERCHE’ ci sono delle sentenze di Cassazione, ultima 2016, dove si dice tutt’altro. C’è un INCIDENTE GIURISPRUDENZIALE, o c’è da puntare il dito al CSM x qualke giudice??? X favore datemi una risp ma soprattutto una soluzione…L’ADT È PUBBLICO UFFICIALE!

    • Salve, Giuseppe. La ringrazio per il suo interesse al mio articolo.
      Purtroppo l’argomento è spinoso e tocca questioni diverse dal tema trattato. La ringrazio per lo spunto. Magari potrebbe essere un nuovo argomento di discussione.
      Le auguro una buona giornata

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