
Caffè e benzina, un binomio vincente e concreto al servizio di un mondo più pulito e senza emissioni di Co2. Arrivo al punto: dal 20 novembre a Londra i tipici autobus rossi e a due piani viaggiano grazie a una miscela molto speciale e innovativa: la B20. Un composto formato dall’80% di diesel e dal 20% di biocarburanti che includono olio estratto proprio dal riciclaggio dei fondi di caffè.
Hai capito bene. Caffè e benzina verranno utilizzati per alimentare le auto riducendo l’inquinamento e i double-decker bus sono solo il primo passo. L’illuminazione è venuta Arthur Kay, ventisettenne inglese e cofondatore della start-up Bio-bean impegnata nel progetto insieme a Argent Energy – società britannica che genera biodiesel – e il gruppo petrolifero Shell che ha finanziato l’idea.
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Autobus che sfruttano l’energia del caffè: la storia
ll giovane studente universitario trascorreva notti insonni, lavorando a una pianificazione su un bar in compagnia di thermos colmi del liquido arabico. Ed ecco il lampo di genio: il caffè in realtà è benzina se trattato nel modo giusto.
La storia d’amore tra il caffè e la benzina risale agli anni Trenta. Quando in Brasile le locomotive andavano a caffè. Con la differenza che oltre 80 anni dopo questa tecnica è stata raffinata e gli scarti di caffè sono stati trasformati da rifiuto in carburante verde.
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I numeri promettono risultati incoraggianti
La start-up Bio-bean – che dalla bevanda più famosa al mondo ricava anche il bio combustibile per riscaldare le case – ha fatto sapere di aver già prodotto 6mila litri di carburante a base di caffè negli impianti di Alconbury, a 20 chilometri da Cambridge.
Si tratta di 2,55 milioni di tazzine utili a mettere in moto un bus rosso per un anno. La cifra sembra destinata ad aumentare visto il buon consumo di caffè da parte dei londinesi. Come sottolinea il New York Times: “Nonostante la loro tradizionale predilezioni per il tè, i londinesi bevono in media 2,3 tazze di caffè al giorno”.
Due o tre tazze di caffè al giorno producono circa 200mila tonnellate scarti. Benzina e caffè in piena sinergia conducono al risparmio di carburante e smaltimento.
A tal proposito Arthur Kay ha dichiarato alla BBC come la sua invenzione sia: “Un grande esempio di quel che si può fare quando si pensa ai rifiuti come a un risorsa da sfruttare”. Inoltre, secondo quanto riporta quest’articolo de La Stampa la start-up Bio-bean sogna di applicare la sua idea proprio nella patria del caffè: l’Italia, valicando i confini della Gran Bretagna. E di nuovo Arthur Kay ad aggiungere:
Abbiamo iniziato qui, ma immaginate cosa potremmo fare in un Paese come l’Italia, che consuma più di 39 miliardi di tazzine di caffè l’anno. Ripensando l’approccio ai rifiuti in ottica di economia circolare, possiamo creare città più smart e un futuro migliore.
Come funziona il viaggio del riciclo
La start-up londinese ottiene dai bar, ristoranti e aziende i fondi di caffè. In seguito, si procede all’essiccazione per poi ricavare l’olio di caffè che viene mescolato a biocarburanti e carburante diesel.
So cosa ti stai chiedendo: questo carburante speciale avrà il profumo di caffè? No, dopo il trattamento il composto perde l’aroma. Lo conferma la stessa Bio-bean: “Una volta che viene processato, distillato, miscelato e mischiato con il diesel, l’odore svanisce”.
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Caffè e benzina aiutano a ridurre l’inquinamento?
Caffè e benzina aiutano quindi a ridurre le emissioni inquinanti prodotte dagli autobus del 10-15%. Ma non solo. L’invenzione di Arthur Kay rafforza anche l’idea di rifiuto come risorsa che può trasformarsi in un beneficio per il territorio. Tu cosa ne pensi di caffè e benzina al servizio della tutela dell’ambiente? Lascia la tua risposta nei commenti.