
Cambio manuale o automatico per auto usata? È una scelta importante se stati pensando di cambiare auto. Fino ad una ventina di anni fa, salvo rare eccezioni, gli automobilisti italiani giudicavano il cambio automatico poco più che un’americanata.
Per qualcuno era una necessità – persone con difficoltà motorie, ad esempio – per qualcun altro è stata, invece, una comodità scoperta andando controcorrente.
C’è da dire che in passato i cambi automatici erano decisamente più lenti di adesso. Ma le cose sono cambiate: la tecnologia ha reso l’automatico più performante e se ne apprezza la comodità di guida. Ci sono differenze sostanziali tra un cambio manuale e uno automatico, sia nella meccanica della vettura che nello stile di guida del conducente. Dunque: cambio manuale o automatico, cosa scegliere per la tua auto usata?
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Cambio automatico: una storia che inizia in Italia
Ammettiamolo: noi italiani siamo dei puristi in fatto di automobili, e la soluzione del cambio automatico proprio non possiamo accettarla. Eppure, il primo brevetto del cambio automatico progressivo di velocità è italiano. Proprio così, era il 1931 quando Elio Trenta di Città della Pieve lo registrò con il numero 298415.
Il cambio automatico, però, fa il suo debutto negli Stati Uniti per poi diffondersi un po’ ovunque nel mondo. Negli anni ’40, Oldsmobile iniziò a offrire come optional un cambio automatico a 4 rapporti senza frizione (denominato Hidra-Matic) a 57 dollari.

Pubblicità dell’epoca: Hidra-Matic
Poi tutto si è evoluto. Negli anni ’50 anche Chrysler e GM introdussero nei listini automatici a 2 o 3 rapporti, e gli automobilisti americani iniziarono a preferirli al manuale.
Risale agli anni ’80 l’introduzione del convertitore di coppia a frizione e della quinta marcia, che hanno migliorato il comfort e il rendimento energetico. Negli anni ’90, il massiccio utilizzo di elettronica nelle auto ha permesso di ridurre il numero delle valvole idrauliche della trasmissione automatica, sostituite da centraline di comando.
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Quando il cambio automatico migliora la vita
Con il sistema sequenziale, il cambio automatico diventa veloce e preciso, un accessorio ormai di serie su molte supercar. Il cambio automatico sequenziale si è poi diffuso anche su auto meno estreme. Un’ ulteriore evoluzione è rappresentata dal cambio robotizzato.
Vale a dire un cambio manuale accoppiato ad una frizione idraulica, soluzione economica e compatta utilizzata anche su utilitarie come Smart e Panda.
Gli automatici a doppia frizione di ultima generazione rappresentano il futuro. Oltre alla precisione e alla delicatezza, con un elevato numero di rapporti (fino a nove), consentono di ottimizzare i consumi, riducendo uno svantaggio storico dell’automatico.
Diffusione del cambio automatico in Italia
Nonostante una diffusione molto lenta nel passato, dal 2003 al 2013 la percentuale di auto nuove con cambio automatico è triplicata, passando dal 5% al 15% (dati UNRAE).
Si tratta di una crescita costante che nel 2020 dovrebbe arrivare al 25% delle nuove immatricolazioni. Non a caso, i listini delle auto commercializzate in Italia propongono circa 40 modelli di 19 marchi diversi equipaggiati con cambio automatico.
A ben guardare poi, si scopre che la diffusione maggiore è stata registrata sulle auto del segmento E ed F, cioè quelle considerate grandi e di lusso, con una quota che in entrambi i casi supera il 90% del totale di vendite. Tra le citycar e le utilitarie, invece, le immatricolazioni di auto con cambio automatico oscillano tra il 2,5% e 5%.
Perché scegliere il cambio manuale?
Il cambio manuale è la scelta preferita dai puristi. Trasmette un maggior senso di controllo sul mezzo, il guidatore gestisce tutte le fasi della cambiata e sente la macchina.
Il cambio manuale coinvolge di più, conferendo un maggior piacere di guida. In Giappone è la scelta preferita per le auto sportive, come in Italia lo è per i piloti della vecchia scuola e per gli amanti della meccanica.
Ma oltre alla questione legata alla passione, ci sono anche delle motivazioni pratiche. Il manuale è più economico sia all’acquisto (mediamente almeno 1.000 euro di risparmio) che nella manutenzione. Inoltre, il cambio manuale consente consumi più bassi.
Questo avviene grazie alla maggiore precisione della frizione rispetto al convertitore di coppia. Con l’introduzione degli automatici a doppia frizione (DCT), la differenza in termini di consumi si è drasticamente ridotta.
Molte auto con cambio manuale hanno l’indicatore della cambiata consigliata, che suggerisce il momento ideale per modificare marcia ed evitare di salire di giri.
L’opinione di Jeremy Clarkson sul cambio
Si è schierato a favore dell’automatico anche Jeremy Clarkson con un’affermazione degna del suo stile. Il celebre giornalista, saggista e conduttore televisivo inglese – celebre per aver condotto programmi televisivi come Top Gear e The Grand Tour – a proposito del cambio automatico ha detto: “Preferire il cambio manuale è da pazzi”.
Perché preferire il cambio automatico?
Il cambio automatico nasce per garantire un maggior comfort, sollevando il guidatore dall’onere di cambiare marcia in base alla velocità. Il vantaggio principale di questa trasmissione: è più rilassante soprattutto in città dove, a differenza del manuale, le accelerazioni e le frenate continue non rischiano mai di infiammare il ginocchio sinistro.
Un altro vantaggio è la facilità di utilizzo: basta accelerare e frenare, dimenticandosi completamente la frizione. Molti tipi di cambio automatico sequenziale danno la possibilità al guidatore di scegliere le marce da utilizzare, anche attraverso le levette dietro al volante – paddle – che fanno molto Formula 1 “sparando” i rapporti in successione.
C’è poi una maggior sicurezza, perché il conducente non deve mai staccare le mani dal volante per cambiare marcia, concentrandosi sulla guida. Questo è un vantaggio anche in pista dove l’automatico-sequenziale ha quasi totalmente rimpiazzato il manuale.
In particolare l’ultima evoluzione dell’automatico, il doppia frizione, è progettato anche per un utilizzo sportivo con cambiate velocissime. I tempi di inserimento vengono ridotti a frazioni di secondo, un risultato impossibile da raggiungere con il manuale.
Per quanto riguarda i contro, il costo di acquisto è più elevato e la manutenzione è più complessa e costosa, perché ad intervalli regolari va cambiato l’olio con lo scopo di evitare usura precoce e possibili rotture.
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Cambio manuale o automatico: cosa scegliere?
In questo articolo ho voluto spiegarti le differenze che corrono tra un cambio manuale e uno automatico. Come hai visto, si tratta di particolari che influiscono molto sullo stile di guida e sul rapporto stesso che hai con la tua vettura. Se sei un vecchia scuola vorrai ancora trovare il pedale della frizione. Ti consiglio comunque di fare un giro su un’auto con un buon cambio automatico sequenziale, meglio se doppia frizione.
Se, invece, il comfort e la praticità sono doti imprescindibili per te, la tua scelta è una sola: il cambio automatico. Alla fine la scelta della trasmissione migliore è del tutto soggettiva e legata alle proprie esigenze di guida. Tu quale preferisci?
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si ma cambi manuali che si spaccano sono rari…. non si puo’ dire lo stesso di quelli automatici
E’ vero, anche se molto dipende dalla manutenzione.
Ad esempio, molti sono convinti che l’olio del cambio automatico non vada sostituito, complici anche le errate prescrizioni che le Case auto davano fino a qualche anno fa.
Oggi, con la consapevolezza che il cambio automatico necessita di un po’ di attenzione e di manutenzione, è possibile evitare molti inconvenienti rispetto al passato.