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Amministrazione Auto

Reimmatricolazione auto, cos’è e come si fa

reimmatricolazione auto

Ci sono casi nei quali è necessario procedere alla reimmatricolazione di un’auto. Non è un’operazione complessa ma in molti casi è indispensabile per poter circolare.

Come è noto, ogni veicolo nuovo al momento della vendita e prima di essere immesso in circolazione deve essere registrato alla Motorizzazione Civile, che rilascia la carta di circolazione e la targa. Il veicolo viene iscritto al PRA, il Pubblico Registro Automobilistico – gestito dall’ACI – che emette il Certificato di Proprietà in modalità digitale.

Cos’è la reimmatricolazione auto, definizione

Si tratta di un nuovo rilascio delle targhe, eventualità necessaria in caso di smarrimento, deterioramento o furto delle stesse. Se, infatti, è possibile richiedere il duplicato del libretto di circolazione, la stessa cosa non è possibile per le targhe. Se anche solo una delle due si rovina o viene smarrita è necessario procedere a una registrazione.

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Quando è necessario reimmatricolare un veicolo

Si parla di prima immatricolazione – o semplicemente di immatricolazione – quando il veicolo viene registrato per la prima volta, indipendentemente dal paese nel quale lo si fa.

Parliamo di reimmatricolazione di una vettura o un’automobile se si procede a una nuova registrazione con conseguente emissione delle targhe. Ma quando è necessario farlo? Poc’anzi abbiamo fatto alcuni esempi, ma l’elenco è più lungo. In caso di smarrimento o furto delle targhe del veicolo, anche di una sola, occorre richiederne di nuove.

reimmatricolazione auto storiche

Unica deroga per le auto storiche, una procedura della quale parliamo più avanti. Nuove targhe sono necessarie in caso di usura, ad esempio se la superficie perde la proprietà di riflettere la luce oppure se i caratteri diventano illeggibili. Un’auto usata immatricolata all’estero e importata in Italia necessita di nuova immatricolazione per poter circolare.

La prima sarà comunque quella estera e comparirà sul libretto italiano insieme alla vecchia targa, nonché al paese in cui è avvenuta. I tempi necessari a reimmatricolare un’auto sono stimabili in circa 3 giorni lavorativi dalla data della richiesta. Entro i successivi 60 giorni, poi, si dovrà iscrivere il veicolo al PRA comunicando tutti i nuovi dati del veicolo.

Esiste l’eccezione delle auto storiche

I possessori di auto e moto storiche o d’epoca possono recuperare le targhe originali dei propri veicoli. Lo permette un emendamento alla Legge Finanziaria 2021.

La possibilità di recuperare la targa originale e il relativo libretto di circolazione è concessa ai possessori di auto e moto storiche o d’epoca che siano già state precedentemente iscritte al PRA e che siano state radiate d’ufficio, oppure su richiesta del proprietario.

La facoltà è concessa retroattivamente anche per veicoli e moto che nel corso degli anni sono stati reimmatricolati, purché in regola con il pagamento degli oneri e delle tasse dovute. Sono esclusi da tale beneficio auto e moto che risultano demoliti nel quadro delle norme necessarie ad ottenere gli incentivi statali per la rottamazione.

Reimmatricolazione auto: come si fa

La reimmatricolazione può essere fatta tramite un’agenzia di pratiche auto o direttamente dall’interessato in possesso del certificato di proprietà del veicolo, presso uno sportello Sportello Telematico dell’Automobilista (STA).

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In quest’ultimo caso è necessario effettuare richiesta tramite il modello TT 2119 presso. Il modulo è reperibile negli uffici della Motorizzazione ed è disponibile anche online.

La procedura prevede una nuova iscrizione nell’anagrafe dei veicoli autorizzati a circolare su strada, che comporta il rilascio una nuova carta di circolazione e una nuova coppia di targhe, da registrare al PRA entro 60 giorni dall’immatricolazione. Contestualmente verrà rinnovata l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico.

I documenti necessari

Non basta seguire i passi giusti per chiudere la pratica. Per poter procedere alla reimmatricolazione di un veicolo sono necessari i seguenti documenti:

  • Modulo di richiesta di reimmatricolazione (mod. DTT2119).
  • Rinnovo di iscrizione al PRA Mod. NP2 disponibile presso gli STA.
  • Carta di circolazione.
  • Certificato di proprietà.
  • Denuncia di smarrimento, furto o distruzione delle/a targhe/a.
  • Eventuale targa rimasta o, in caso di deterioramento, targhe deteriorate.
  • Fotocopia del documento di identità dell’intestatario.

Lo smarrimento targa devi procedere con la resa alle autorità di Polizia o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia. Se l’intestatario è una persona giuridica è necessaria una dichiarazione sostitutiva resa dal legale per attestare la sede della persona giuridica.

Caso specifico del cittadino extracomunitario

Se l’intestatario è un cittadino extracomunitario residente in Italia dovrà presentare una copia del permesso di soggiorno in corso di validità oppure copia del permesso di soggiorno scaduto con allegata la copia della ricevuta postale attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo.

Alternativa? Serve fotocopia del documento di identità e fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell’istanza di primo rilascio, oppure copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

Reimmatricolazione auto: esperienze e dubbi

Sono diversi i casi nei quali si rende necessario reimmatricolare un veicolo, una procedura tutto sommato rapida i cui costi dipendono in larga parte da un tariffario basato su caratteristiche tecniche come la cilindrata e la potenza del mezzo. Hai dei dubbi in merito? Hai avuto a che fare con questa procedura e vuoi segnalarmi qualche discordanza?

Andrea Tartaglia

Giornalista & blogger specializzato in Automotive. Già in tenera età riconoscevo un'auto dal suono del motore. Con il tempo ho coronato il mio sogno: lavorare nel mondo dell'Auto, ne ho vendute talmente tante che credo di aver perso il conto. Oggi invece scrivo, coltivando così le altre mie passioni: la Scrittura e il Digital.

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