
I sistemi di controllo della pressione pneumatici sono fondamentali per consentire all’automobilista di procedere in sicurezza perché consentono di mantenere le ruote in perfetta efficienza.
Gli pneumatici sono il crocevia delle forze che il veicolo scambia con l’esterno. Forze che permettono all’automobile di aderire al fondo stradale. Consentendoci di accelerare, frenare, curvare, cambiare direzione, assorbire parte delle irregolarità della strada, allontanare l’acqua.
Ecco perché è fondamentale conoscere i sistemi di controllo della pressione pneumatici. Un fattore essenziale per la nostra sicurezza è viaggiare con il corretto livello di aria delle gomme perché:
- Ciò garantisce la migliore aderenza possibile sull’asfalto;
- Si evitano danni che a lungo andare possono danneggiare le ruote.
Infatti, la maggioranza dei danni che subiscono gli pneumatici sono dovuti proprio a una errata pressione di gonfiaggio. Tali danni non si manifestano subito ma quando ormai è troppo tardi.
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Cosa sono i sistemi di controllo della pressione
Sono sistemi montati suoi veicoli in grado di valutare la pressione degli pneumatici o il variare dell’aria presente nel tempo e di trasmettere le informazioni all’automobilista in marcia.
Una pressione degli pneumatici eccessivamente bassa, oltre a un maggior pericolo per la guida e un aumento dei consumi di carburante, determina una maggiore usura del battistrada.
E un incremento di temperatura dello pneumatico. Fino al rischio di danneggiarlo strutturalmente e provocarne lo scoppio. Con ovvie ripercussioni sulla sicurezza dei passeggeri e degli altri utenti.
Un abbassamento della pressione è fisiologico se è minore di 0,1 bar al mese. Se la caduta è maggiore è possibile che ci sia una foratura e guidare con una gomma danneggiato è pericoloso.
La legge del sistema di controllo della pressione
Dal 1° novembre 2014 i veicoli immatricolati nuovi in Europa devono essere dotati, nel rispetto della normativa UE 661/2009, di un sistema di controllo della pressione degli pneumatici. Nello specifico?
La normativa è stata introdotta per ridurre le emissioni di CO2 poiché si è calcolato che il 20% degli automobilisti viaggia con pneumatici sgonfi, mentre se viaggiassero sempre con le gomme alla pressione corretta otterrebbero un risparmio di carburante dell’ordine del 2,5% (fonte: TRAFICOM).
Il malfunzionamento di questo sistema significa non superare la revisione periodica. E per i veicoli un po’ più vecchiotti? Possibile installare uno di questi sistemi? Certo! Esistono sul mercato diverse soluzioni che possono essere installate sui veicoli che non sono dotati di tali sistemi.
Tipi di sistemi per monitorare pressione
Avrai capito che non si può ignorare l’importanza di questo argomento. Esistono due metodi per il controllo della pressione degli pneumatici: il metodo indiretto e diretto. Le caratteristiche?
Metodo indiretto o passivo
La pressione degli pneumatici viene monitorata attraverso i sensori dell’ABS, che è il sistema di anti bloccaggio delle ruote in frenata montato ormai su tutti i veicoli immatricolati dal 2004 in poi.
Il sistema ABS deve controllare la velocità di rotazione delle ruote per evitare sbandamenti durante le frenate più violente. O, nei sistemi di controllo della stabilità (ESP), nei bruschi cambi di direzione,
Il controllo di tale velocità viene effettuata mediante una ruota fonica che è solidale al mozzo su cui viene montato il cerchio delle nostre ruote. Quattro solenoidi registrano i relativi impulsi.
Quindi inviano i segnali alla centralina ABS che controlla se le velocità delle ruote hanno valori coerenti. Ecco che entra in gioco il sistema di controllo della pressione. Se uno pneumatico è sgonfio sarà minore la circonferenza di rotolamento e maggiore la sua velocità di rotazione rispetto agli altri.
Quando questa differenza di velocità di rotazione supera un certo limite la centralina ABS riconosce che lo pneumatico è sgonfio e fa accendere la relativa spia sulla strumentazione di bordo.
Lo svantaggio di questo metodo è che la sensibilità è ridotta. Per registrare lo sgonfiaggio di uno pneumatico c’è bisogno di una perdita di pressione di almeno il 30% della pressione ottimale
Se, inoltre, le ruote dovessero sgonfiarsi tutte in egual misura la centralina ABS non registra la differenza di velocità tra le ruote e, quindi, non interviene. Dall’altra parte, il vantaggio è che non c’è bisogno di altro hardware, se non la predisposizione della spia sulla strumentazione di bordo.
Il metodo diretto o attivo
Il metodo di misurazione diretta è molto più sensibile, basta un abbassamento della pressione del 20% rispetto ai valori ottimali per far scattare l’allerta. Quindi è affidabile ma anche più costoso perché prevede l’utilizzo di un hardware dedicato. Il metodo diretto, infatti, prevede:
- Installazione di sensori alimentati da batteria su ogni ruota.
- Presenza di una o più antenne per la lettura dei segnali radio.
- Presenza una centralina che elabora e registra i segnali radio.
Rispetto al primo punto, i sensori sono ancorati alle valvole di gonfiaggio come mostra l’immagine in basso. Un ulteriore svantaggio è quello che le batterie che alimentano i sensori vanno sostituite dopo circa 5-10 anni. Spesso in caso di esaurimento della batteria va sostituito tutto il sensore.

I diversi produttori di sistemi per la pressione
Questi sistemi di controllo della pressione degli pneumatici vengono di solito indicati con le sigle TPMS (Tyre Pressure Monitoring System) oppure RDKS (dal tedesco Reifendruckkontrollsysteme).
Ogni produttore di questi sistemi ha il proprio acronimo per distinguersi dagli altri, sebbene la tecnologia adottata sia essenzialmente la stessa: è solo una questione commerciale.
BERU® (marchio registrato di BorgWarner), che produce questi sistemi per Audi, Bentley, BMW, Ferrari, Land Rover, Maserati, Maybach, Mercedes, Porsche, Volkswagen, chiama il suo RDKS a misurazione diretta con quattro antenne separate TSS (acronimo dell’inglese Tyre Safety System).
La tedesca Schrader®, produttore per Citroen, Hyundai, Opel Peugeot, Renault, Chevrolet, Cadillac, chiama il il suo TPMS a misurazione diretta con una sola antenna centrale con la sigla SMSP.
Siemens VDO® indica con TireGuard la misurazione diretta che ha la particolarità di avere un sensore senza batteria. Poi esistono KIT universali a misurazione diretta per il post equipaggiamento da installare sui veicoli con non hanno in dotazione dalla fabbrica questo sistema (X-Pressure di Pirelli®, Road Snoop di Nokian, Magic Control di Waeco, Smart Tyre di Seehase per citarne alcuni).
Come gestire al meglio la pressione delle ruote
Anche se il tuo veicolo è dotato di questi sistemi non devi perdere l’abitudine di controllare una volta al mese la pressione delle gomme. Cosa fare in caso di accensione della spia luminosa sulla strumentazione di bordo che indica anomalie della pressione degli pneumatici?
Non farti prendere dal panico, anche perché spesso l’accensione della spia non riguarda la pressione degli pneumatici. Rallenta e accosta senza effettuare manovre brusche e verifica (almeno a occhio) se non ci sono pneumatici sgonfi tali da compromettere la sicurezza di marcia.
Se non vedi nulla di anomalo, raggiungi a velocità limitata un gommista o accertati, alla prima stazione di servizio, che le gomme abbiano la pressione corretta. I valori normali sono indicati di solito in una targhetta metallica in corrispondenza del montante della portiera del conducente. Oppure sul portellino del rifornimento carburante (consulta il libretto di uso e manutenzione).
I valori di pressione, che possono variare in funzione del carico e della posizione della ruota, sono quelli che gli pneumatici devono esibire quando la vettura è ferma da almeno 3 ore.

Se la spia rimane accesa dopo avere messo in moto il veicolo dopo una lunga sosta e la temperatura dell’ambiente è bassissima, la pressione degli pneumatici potrebbe risentire del freddo e abbassarsi quanto basta per far accendere la spia: controlla in ogni caso la pressione delle ruote.
Pressione buona ma spia accesa: cosa fare?
Spesso la spia non si spegne dopo che ti sei accertato della corretta pressione di gonfiaggio delle tue gomme e quindi il problema non sta lì. Non è una cosa grave, ma devi risolvere il mistero. Se gli pneumatici sono correttamente gonfiati e la spia è ancora accesa sono possibili i seguenti scenari:
- Controlla la pressione del ruotino di scorta che, spesso, ha il suo sensore.
- Il ruotino di scorta con sistema ad antenna unica non è alloggiato bene.
- Hai sostituito una gomma e hai montato un ruotino sprovvisto di sensore.
- Il veicolo ha un sistema passivo e hai sostituito una gomma con un ruotino.
- Hai altre gomme in bagagliaio e troppi sensori può creare problemi al sistema.
- L batteria di uno o più sensori è esausta e deve essere cambiata.
- Hai appena sostituito le gomme
- ti sei avvicinato troppo a un altro veicolo dotato di questi sistemi.
- Un altro apparecchio sta utilizzando le radiofrequenze del tuo sistema RDKS.
- I sensori hanno bisogno di essere resettati.
La procedura di reset dei sensori potrebbe richiedere un periodo cosi detto di apprendimento. Per cui devi essere sicuri di avere strada libera non sconnessa e un po’ di tempo (una decina di minuti) da dedicare all’operazione. Se la spia non si spegne neppure dopo l’operazione di reset rivolgiti a un gommista qualificato oppure a una officina, ma non trascurare la spia accesa.